Edu distribuisce magie e Greta può giocare

Le partite dal vivo, non possono essere sostituite dalle dirette, nemmeno da centinaia di ore. Sono un interessante surrogato, ma tale restano. Non potevo essere a Bisceglie e poi a Pescara, la distanza non si può coprire con il teletrasporto.

Ero curioso, per due personalissime ragioni di seguire con attenzione, Kick Off – Bisceglie.
Mi ritrovo ad osservare Gaby Vanelli, dirigere, saltare l’l’avversaria e supportare le sue compagne. Il leader che non m’aspettavo, così presto.

C’è Susanna Nicoletti, da sempre leader. Ha degli strappi da giovane promessa del futsal. Invece calca il parquet da sempre. La sua parabola sportiva, questa abilità di non sembrare mai nella sua parabola discendente, di non essere mai al capolinea. Come Tom Brady, “THE GOAT”. Mi resta quell’impressione che entrambi, potrebbero non smettere mai. Susy, Tom di anni ne ha 46, l’anno scorso ha vinto il suo sesto Superbowl.

L’esordio assoluto di Greta Ghilardi in Serie A. Classe 2003. Sembra che giochi lì da sempre. L’asse con Vanelli è uno sprazzo di futuro. Forse con i giovani non si vince sempre nel punteggio, però s’aiuta a crescere un’idea e una squadra.

A Ciampino, il Catania si ritrova a combattere gli incubi di un passato che sembrava lontano. Non c’è Vaporaki in campo. Ero curioso di vederlo in azione, con la sua nuova squadra. La partita termina con una pesantissima sconfitta per gli etnei. Otto reti subite, sono questo, una pesantissima sconfitta. Non un “passo falso”. L’Athena Sassari non inciampa in un sassolino, subisce una pesante disfatta contro l’altra matricola della Serie A, l’Audace Verona. Le scaligere arrivano in Sardegna con un organico, nel quale sono stati introdotti, elementi di categoria.

Piove forte a Pescara. Il tetto del Pala Rigopiano ha una perdita e “l’omino dello scopettone” deve fare gli straordinari. Partita di Serie A maschile, per la prima volta non sono qui per godermi lo spettacolo, ma per comprenderlo e raccontarlo.

Gli scontri sono estremamente fisici, la tecnica viaggia ad una velocità tale che non bastano sei fotogrammi al secondo per fermarla. Edu è Edu, salta sulla linea laterale un avversario passando all’esterno in uno spazio che non esiste. L’allenatore del Lido di Ostia suggerisce al suo giocatore: “se ti salta, abbraccialo”.

Edu si mangia un gol a porta vuota ma non gioca tantissimo. Stefano è Mammarella, in un paio d’interventi sigilla una vittoria che non è stata sicura fino alla sirena. Guardo Gui ed ha sempre quello sguardo corrucciato e quell’esplosività nelle gambe che fanno saltare via gli avversari.

Menzione speciale a Mister Palusci, steso in terra nella migliore interpretazione del coccodrillo da mettere in barriera. Ho una domanda: “non era più facile parlare da sopra la balaustra?”.

Da Ostia sono venuti a giocarsi la partita, arrivano vicini al gol in diverse occasioni, ma vicini non basta nel futsal come nel calcio o in qualsiasi altro sport. È arrivato l’autunno, i sabati e le domeniche di campionato, i risultati dagli altri campi. Seconda menzione speciale alla ragazza del gruppo arrivato da Ostia che intenta ad una cronaca personalizzata via chat con tanto di video.

Ora si parte, in trasferta perché in fondo. non solo maciniamo i chilometri ma superiamo gli ostacoli.
Come quel pomeriggio al Valle Anzuca quando i tifosi del Francavilla Calcio cantavano: “ma quale Serie A io alla domenica seguo la mia città.”

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