Cuci la patch, scuci la patch e i soldi

Non che al tifoso, rigorosamente declinato al singolare, interessi molto se sulle maglie della squadra che segue c’è una patch piuttosto che una toppa. Una serigrafia oppure un sublimatico.

Sembra però interessare tantissimo alla Divisione Calcio a 5. Nelle ultime settimane s’è consumata una vera e propria saga. Dal sapore di sartoria e approssimazione. Quella che strizza l’occhio tanto all’ignoranza quanto alla superficialità.

Antefatto, necessario.
In occasione dell’avvio del campionato under 19, in perfetto stile COPIA E INCOLLA, tanto diffuso proprio nel mondo che gira intorno ad un pallone che rimbalza poco, viene con comunicato ufficiale, diffuso il regolamento di categoria.

Nella sezione che riguarda le sanzioni, appare quella per la mancata applicazione della patch della divisione, sulle maglie da gioco: 500 euro. Esattamente la stessa ammenda che riceverebbe una società di A1.

Ripetiamo insieme: professionalità, sviluppo della disciplina e crescita.
Giova anche ricordare, che nei corridoi di piazzale Flaminio, alcuni quadri dirigenziali hanno attraversato diverse governance, in nome della continuità, della conoscenza acquisita.

Dopo le prime giornate, ovviamente piovono le prime sanzioni. Cinquecento euro. Per società che raschiano soldi ovunque possono, provando a spremere anche il sangue dalle rape, non sono due spiccioli. Non vivono nello stesso alveo sportivo di quelli che spendono budget importanti per vincere una coppa in simil-plastica.

Ci sono anche quelle società, ligie invece ai regolamenti che hanno cucito 150 patch sulle maglie di gioco, per ottemperare ad un regolamento, al quale non s’assegna nessun valore morale, esiste e si rispetta.

Comunicato 250.
“La Divisione Calcio a 5, preso atto delle molteplici criticità riscontrate nell’applicazione
dell’obbligatorietà dell’apposizione delle Patch sulle maglie da gioco, dispone la sospensione del relativo provvedimento pubblicato sul Comunicato ufficiale N. 36 del 1 ottobre 2021, riservandosi una riflessione nel merito.
Si comunica inoltre che la Divisione provvederà a definire uno specifico Comunicato
Ufficiale di successiva pubblicazione.”

Riassumiamo.
“Non le dovete più mettere le patch sulle maglie. Cioè se le avete messe ‘sti cazzi, se non le avete messe, fratè non fa niente. Ora ci pensiamo meglio a sta’ cosa ma non t’accollà che c’abbiamo altro da fare. Poi lo scriviamo bene, ‘na cosa ufficiale, però pure su quella, scialla.”

M’andava di fare questa citazione pop all’opera di Michele Rech.
Una vicenda questa, prettamente tecnica, forse leggermente tattica ma sicuramente importante. Perché se uno sport, qualsiasi vuole accreditarsi per la sua serietà, non può permettersi vicende come queste.

L’ultima di una lunga serie.
Metti la diretta, toglie la diretta. Cambia la sede della finale, sposta la sede della finale, modifica la data della finale. Garantisci una promozione, togli la promozione, cambia in corsa tanto che vuoi che succede.
Almeno le regole, quelle dovrebbero essere certe, per tutti.

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