Un Vento di Cambiamento per la FIA? La Candidatura di Carlos Sainz Sr.
Il mondo del motorsport è stato scosso dalla notizia che Carlos Sainz Sr., leggenda del rally e due volte campione del mondo, sta valutando seriamente una candidatura alla presidenza della Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA). Una mossa che rappresenterebbe una ventata d’aria fresca in un’organizzazione che, negli ultimi decenni, ha visto raramente un cambio al vertice attraverso elezioni competitive.
Non si tratta di una decisione da prendere alla leggera. Il sistema elettorale della FIA è complesso e strutturato in modo da rendere estremamente difficile una sfida all’incumbent. Dal 1993, quando Max Mosley sconfisse Jean-Marie Balestre, nessun presidente in carica è mai stato battuto in un’elezione. E non è un caso: il processo richiede non solo popolarità, ma anche una rete globale di sostegno.
Sainz dovrà presentare una “lista” completa di candidati per varie posizioni chiave, con rappresentanti da diverse regioni geografiche. Un requisito che assicura supporto globale e non solo regionale. Inoltre, dovrà navigare un sistema di voto frammentato tra 245 organizzazioni membri in 149 paesi. Con pesi diversi assegnati a club di mobilità e federazioni sportive.
Ciò che rende Sainz un candidato interessante è la sua capacità di parlare sia al mondo del motorsport che a quello della mobilità stradale. La sua esperienza come campione di rally gli conferisce credibilità nel primo ambito. Mentre il suo impegno quindicennale con piattaforme per la sicurezza stradale dimostra attenzione per il secondo.
feedback positivi
“Ho ricevuto molti feedback estremamente positivi,” ha dichiarato Sainz, che ora deve valutare se questa ondata di supporto iniziale possa tradursi in un movimento più ampio.
Il potenziale conflitto d’interessi legato a suo figlio Carlos Jr., attuale pilota di Formula 1 con Williams, è stato già affrontato da Sainz. Si è detto disposto a rinunciare a qualsiasi ruolo con il figlio per evitare problemi.
La vera domanda è: il motorsport è pronto per un cambiamento? Mohammed Ben Sulayem, attuale presidente della FIA, ha implementato riforme significative ma non senza controversie. La sua leadership è stata caratterizzata da decisioni forti che hanno diviso l’opinione pubblica.
Sainz rappresenterebbe un diverso approccio: un ex-pilota con una visione potenzialmente più orientata alla competizione e all’esperienza sul campo. La sua candidatura potrebbe portare una prospettiva fresca sul tavolo delle decisioni, in un momento in cui il motorsport sta affrontando sfide cruciali legate alla sostenibilità, alla sicurezza e all’evoluzione tecnologica.
Il tempo stringe. Sebbene tecnicamente Sainz abbia fino a novembre per decidere ufficialmente, una campagna efficace richiederebbe un annuncio molto più tempestivo. La politica della FIA è complessa e richiede mesi di preparazione e negoziazione.
Se Sainz decidesse di procedere, la sua candidatura potrebbe rappresentare uno dei più significativi momenti di svolta nella governance del motorsport mondiale degli ultimi trent’anni. In un’epoca in cui lo sport automobilistico sta affrontando una transizione epocale verso nuove tecnologie e modelli di business, forse è proprio il momento giusto per una nuova leadership.
Che Sainz vinca o perda, il solo fatto che un nome così rispettato consideri di sfidare lo status quo è un segnale positivo per la democrazia all’interno della FIA. Come in pista, anche nella governance sportiva, la competizione spesso porta all’eccellenza.