Gran Premio Austria F1 2024: McLaren Norris Domina con tempi da Record – Red Bull in Crisi

Gran Premio d’Austria: La McLaren di Norris domina, la Red Bull va in tilt

Quando le previsioni sbagliate diventano pole position da sogno

Venerdì Lando Norris aveva fatto una previsione che si è rivelata completamente sbagliata. Il pilota britannico era convinto che gli altri team avrebbero recuperato terreno nel sabato delle qualifiche, come spesso accade. Invece, si è ritrovato con una pole position da favola al Red Bull Ring, con un margine da capogiro di mezzo secondo sui più vicini inseguitori.

Ma cosa diavolo è successo in Austria? Semplice: il Red Bull Ring ha fatto quello che sa fare meglio – ha messo sottosopra la gerarchia competitiva trasformandosi in un vero e proprio teatro dell’assurdo motoristico.

Il circuito dei mille equilibri (e dei mille squilibri)

Il Red Bull Ring è caratterizzato da una combinazione di rettilinei veloci e curve impegnative, dove l’equilibrio della vettura è fondamentale. Ogni altra monoposto sembrava essere in una continua lotta con il proprio assetto, passando da momenti di grazia a veri e propri incubi meccanici a seconda della temperatura della pista e del comportamento delle gomme Pirelli C5 (le più morbide).

In questo circuito austriaco, l’equilibrio della vettura conta più dell’aerodinamica pura – una caratteristica che ha reso la giornata di qualifica un vero e proprio ottovolante emotivo per team e piloti.

La saga delle temperature: quando il meteo decide le sorti

Le temperature della pista e le gomme Pirelli hanno sempre avuto un effetto esplosivo sulla competitività in Formula 1, ma al Red Bull Ring questo fenomeno ha raggiunto livelli da manuale di fisica applicata. .

La Williams, che inizialmente sembrava promettente, è crollata drammaticamente. La Mercedes, che nel venerdì aveva mostrato il passo migliore nella FP1 su pista “verde”, è praticamente sparita dai giochi. E questo era prevedibile, considerando quanto questo tracciato metta a nudo i limiti specifici di ogni vettura – molto più di quanto facesse Montreal.

Red Bull: quando i padroni di casa vanno in tilt

Anche la Red Bull ha subito gli effetti della giornata. Christian Horner, team principal della scuderia di Milton Keynes, ha spiegato senza troppi giri di parole: “Quando le temperature si sono alzate, la vettura ha perso l’equilibrio completamente.

Max Verstappen, partito settimo in griglia, ha vissuto una qualifica da dimenticare: “È andato tutto a rotoli. Non c’era equilibrio, l’anteriore e il posteriore cedevano in punti diversi della curva”. Il campione del mondo in carica si è ritrovato addirittura dietro alla Racing Bull di Liam Lawson – una situazione che fino a pochi mesi fa sarebbe sembrata fantascienza.

McLaren: l’evoluzione di una specie dominante

Norris ha conquistato la pole con autorità, ma la cosa più impressionante è stato il margine con cui ha dominato. Su un giro così corto, avere mezzo secondo di vantaggio è come vincere una gara di 100 metri con tre metri di distacco.

La McLaren ha portato degli aggiornamenti significativi in Austria: nuova ala anteriore con carenature per le sospensioni, condotti dei freni migliorati e una nuova geometria delle sospensioni posteriori progettata per dare stabilità negli ingressi ad alta velocità. Tutto questo pacchetto ha funzionato alla perfezione.

Il dato più interessante? Tradizionalmente quest’anno la McLaren era più lenta della Red Bull nei settori ad alta velocità. Ma in Austria – ancora prima che la Red Bull andasse in crisi – era più veloce. Questo potrebbe essere il game-changer della stagione.

Ferrari: quando essere “solo” secondi fa male

Charles Leclerc ha portato la Ferrari al secondo posto, ma con mezzo secondo di ritardo difficilmente si può parlare di vera competitività. Tuttavia, la Rossa ha introdotto un fondo completamente nuovo (sezione canoa, diffusore, bordi del fondo e alette – praticamente tutto), e i primi segnali sono incoraggianti.

Lewis Hamilton è arrivato quarto, vicino almeno a eguagliare Leclerc, finché il solito problema della Mercedes – il bloccaggio posteriore che viene amplificato dallo stile di frenata tardiva di Hamilton – non gli ha fatto perdere tempo prezioso.

Oscar Piastri e la sfortuna delle bandiere gialle

Una nota particolare merita Oscar Piastri, che è stato privato del suo secondo tentativo in Q3 dalle bandiere gialle causate dal testacoda di Pierre Gasly. Il suo primo tempo era valido per il terzo posto, ma per tutto il weekend non è mai riuscito a eguagliare il passo devastante del compagno di squadra Norris.

Il “fattore Norris” al Red Bull Ring

C’è qualcosa di speciale nel modo in cui Norris affronta questo circuito. Le curve lunghe si adattano perfettamente alla sua tecnica combinata di frenata e percorrenza di curva. Inoltre, ha sentito che la modifica alle sospensioni introdotta dopo Montreal gli stava finalmente dando accesso a quel “qualcosa in più” che lo contraddistingue.

Domanda da un milione di dollari

La vera questione ora è: questo upgrading ha trasformato la McLaren dalla migliore vettura in una imbattibile? O l’effetto è stato amplificato dalle caratteristiche specifiche di questo tracciato e dal “fattore Norris”?

La McLaren ha dimostrato di essere in una forma straordinaria, ma solo Silverstone della prossima settimana ci darà una risposta definitiva. Una cosa è certa: il campionato del mondo 2024 si è appena fatto molto più interessante.


Il Gran Premio d’Austria ha confermato ancora una volta che in Formula 1 le certezze durano lo spazio di un weekend. E quando un pilota come Norris trova la vettura perfetta per le sue caratteristiche, lo spettacolo è garantito.

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