Scudetto al Catania

Quello del calcio a 5 maschile, edizione 2024-2025. In un PalaCatania caldo, e non solo per la temperatura, alleggerita parzialmente dai tanti ventagli improvvisati agitati dal pubblico sugli spalti, il Catania bissa il successo della scorsa stagione tra le mura amiche.

Ci sono però sconfitte che fanno decisamente più rumore delle vittorie. Perché il trionfo degli etnei segna probabilmente l’inizio, o almeno il primo passo, di una dinastia sportiva; mentre la Gara 2 della finale scudetto sancisce anche la fine dell’avventura di Fulvio Colini sulla panchina del Napoli.

Quella iniziata solo due stagioni fa con una Coppa Italia subito in bacheca, conquistata dalla squadra guidata da Colini e targata Serafino Perugino, sembrava preludere a una nuova era di dominio sportivo. Termina invece con l’allenatore più vincente della storia del futsal italiano che parte alla volta di Genzano.

Il club partenopeo ne ha percorsa tanta strada da quando si chiamava Futsal Fuorigrotta. Deve molto del suo successo al desiderio del suo patron di vedere la sua creatura sportiva raggiungere lo stesso livello della sua etichetta discografica.

Se la partenza di Colini e di un paio di fedelissimi verso Genzano rappresenti un segnale di ridimensionamento o semplicemente una diversa allocazione delle risorse da parte del Napoli, sarà solo il tempo a dirlo, così come le prossime mosse in entrata e in uscita dal roster napoletano.

Il secondo scudetto del Catania, maturato con autorità in una doppia sfida che ha lasciato pochi dubbi sui rapporti di forza attuali in Serie A. Non dissipa però quelli relativi alla competitività europea. La squadra, la prossima stagione, si ritroverà ad affrontare corazzate continentali dotate non solo di maggior talento, ma anche di portafogli più capienti. Meno che in passato, ma comunque con capacità di spesa superiori. Senza dimenticare che portoghesi e spagnoli godono di un costante fluire di talento indigeno.

Tanto che poche ore prima, a Poreč, la nazionale Under 19 italiana subiva sette reti dai pari età portoghesi, dopo aver già faticato a battere di misura l’Olanda. Che ad oggi non è una potenza di questa disciplina. Si possono organizzare raduni di selezioni e promozione tutti i giorni dell’anno: se manca il talento… quello non nasce dagli slogan.

Nota a margine: Dichiarare “la partita è stata in bilico per X minuti” è alquanto rischioso. Si potrebbe obiettare: “Sì, fino a quando non ve ne hanno rifilati altri sei”. Fine nota.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts