Se strappi l’ultima pagina

La peggior sconfitta nella storia della finale di Coppa dei Campioni. Peggio della Steaua Bucarest. Una squadra presa a pallonate, che non la struscia nemmeno per sbaglio. Una prestazione così orribile che gli stessi tifosi di quella squadra ammettono: “fanno bene a prenderci per il culo”.

Parcheggio in un pertugio al palazzetto, con in mente ancora le immagini di Barcola che si mangia il più spettacolare dei gol in quella serata che ha celebrato la più giovane squadra, per età media, a vincere la Champions League. Oggi gioca il Pescara, non quello vero, quello gioca lunedì a Terni, contro la Ternana.

Ferelle, ricordate appassionati di futsal? Perché questo lungo preambolo sulla disfatta interista? Per una questione di fede, quella profonda che sceglie ogni tifoso in questo globo terracqueo. Perché ho letto una parola: “doppio fedisti”, che non è mia ma di Stefano. La tua è stata una intuizione geniale. Ecco però non c’è cosa peggiore, in assoluto che tifare due squadre e quasi peggio di cambiare squadra per la quale si fa il tifo. TIFO, non appassionati, TIFOSI, ultras, che sebbene nel calcio a 5 non siano una costante algebrica lo sono almeno talvolta addizionale.

Questo non è lo spazio per raccontare quanto siano inaffidabili umanamente quelli che cambiano fede sportiva. Ne dovrei scrivere però. Oppure che peggio ne hanno due, poligami maledetti.

Questa è il racconto d’una storia alla quale all’improvviso strappano l’ultima pagina. Tutto diventa nero all’improvviso. È una storia piena di lacrime, d’un ginocchio piegato troppo e ad un angolo innaturale, d’una barella. D’una stagione di poesia scritta con i piedi perché si può e di un “se fosse uomo giocherebbe a calcio e guadagnerebbe milioni”.

Fino al rientro di Jessika, lei è stata una delle poche ragioni per andare a vedere dal vivo la squadra biancazzurra. Quella di futsal femminile. Capita anche di scoprire che dentro al giocatore c’è una donna dotata d’un adorabile sarcasmo che straripa all’esterno. Con la battuta pronta, capace di strapparti un sorriso con una battuta tanto brillante quanto feroce. Di farti ammettere ridendo che anche se ti prende “per il culo” fa ridere.

Ora è in terra per un intervento difensivo, per calciare la palla lontano, nei secondi finali d’una partita già chiusa. La donna più grande del calciatore. In lacrime, sulla barella con la maglia che le copre il visto. Ecco che la favola si riempie di mostri. Il passatto quello doloroso sembra tornato presente. Quando accade è come se si riuscisse a guardare solo nella direzione degli angoli bui. Come se qualcuno avesse strappato le pagine d’un libro, il finale, quello lieto.

Show must go on. Ho alzato la reflex come per scattare ancora in quel concitato finale. Non ci sono riuscito. Ho fatto poi una cosa che non faccio mai, sono rimasto nel dopo partita. Attendevo che la barella uscisse dal palazzetto, possibilmente vuota. Sono riuscito a ripartite solo quando l’ambulanza è andata via, senza nessun paziente a bordo.

It’s ok not to be ok.
Vorrei ci fosse qualcuno come in una delle favole diquel Kdrama capace di mangiarsi gli incubi. I tuoi. Così da permetterti d’asciugare le lacrime, in fretta. Lo so che non si possono evitare ma … Dannazione so che non mi dovrebbe importare così tanto ma poi il “il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce”. È Blaise Pascal, Aida. Lo dico a te perché almeno so che leggi qualcosa anche senza le figure.

C’è una seconda “capanza” come si dice da queste parti.
Parola estremamente indigena e locale.
“Sei proprio permaloso”, “ma quanto sei permaloso”, rivolto al direttore di gara. Che seguiva un “se non l’ha sentito nessuno non può essere che ti sei sbagliato tu?”. Se dovessi mai raccontare ancora cos’è l’intensità, com’è fatta la rabbia agonistica, racconterei te. Senza la minima esitazione. Dimenticavo, meglio l’acconciatura della partita precedente.

See you on Friday.

Adoro alcuni tuoi scatti Debora, quando non ho le mie pronte, le sue serbano sembra una sorpresa e raccontano qualcosa. Il talento è una merce che hai raffinato. Love U. PS. i disegni sono elaborazioni di sue foto. Chapeau.

Total
0
Shares
Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts