Un paio di giorni fa la FIGC ha ratificato la richiesta della Divisione Calcio a 5, pervenuta tramite la LND nella quale è contenuto il piano di riduzione delle squadre di Serie A di calcio a 5 maschile dalle attuali sedici a 14 unità. Attraverso una rimodulazione delle retrocessioni e delle promozioni, nella e dalla categoria cadetta, quella pomposamente chiamata A2 elite. Una serie B di fatto.
Straniero libero e ora riduzione delle squadre in A. Due scelte politiche che non mi pare d’aver letto nel programma della cordata elettorale della attuale governance. Ma forse erano nell’ultima pagina, scritte in un carattere minuscolo.
Se quella di liberalizzare di fatto l’acquisizione di talento da oltre confine non stride con la narrativa governativa dello sport in espansione, dal grande futuro, quella di ridurre le squadre, un po’ suona come il rumore delle unghie sul vetro. Oppure no, straniero libero nella visione dell’attuale governace dovrebbe ridurre i costi. Ma questa sembra più simile alla comprensione che ha Donald Trump del deficit commerciale.
Quattordici squadre, otto ai playoff. Siamo alle solite, un premio per tutti anche se avete scampato la retrocessione per un paio di punti (ad essere generosi). Esattamente quello che accade oggi nel femminile con i risultati che possiamo già vedere, l’ottava classificata viene sommersa da risultati imbarazzanti nel computo dei gol.
Lo specchio ideale per la questione della riduzione di squadre è la Liga Placard, Portogallo.
Dodici squadre, otto ai playoff. Capita così che acceda alla post season una squadra con 13, tredici, sconfitte sul groppone. Esattamente che genere di competizione offre? Ve lo racconto, a parte una vittoria maturata in condizioni che hanno generato una lunga squalifica dell’allenatore della prima classificata, le successive due partite sono state una clamorosa rotta (4-0 e 3-1).
Quello è un campionato che piazza due squadre nella final four di UEFA Futsal Champions League, non d’un campionato che non passa nemmeno il main round della manifestazione da quando si giocava in nazionale con le maglie double face. I valori sono esponenzialmente lontani.
Meno squadre, più spettacolo e più competizione? Vedremo. Di solito e così, a meno ovviamente di non offrire a chiunque, un premio di consolazione, quello per aver semplicemente partecipato. Resta la dissonanza politica tra il programma annunciato e poi quello messo in pratica. Qualcosa che avevamo già visto accadere nella presidenza Bergamini.