Non le seguite con occhi

Domenica di fine Aprile. L’Inter è impegnata ad essere l’Inter con un cospicuo anticipo sul 5 maggio. Si corre il motomondiale, il primo con due fratelli che dominano la scena. C’è già gente in spiaggia e l’incrocio dell’Acerbo è diventato più pericoloso così all’improvviso.

Pescara – CMB, calcio a 5 femminile. Quando nel palazzetto risuona “gente di mare” quella che è diventata in qualche modo l’inno ufficioso del Pescara Calcio, come non pensare alla partita che con il Campobasso si prepara ad un playoff che ha poche speranze di vincere.

Pensavo d’aver caricato le batterie della reflex solo perché erano nei rispettivi caricabatterie, peccato che ho scoperto inserendole nei corpi macchina, che non le avevo caricate affatto. Bravo!, con l’accento vagamente francese. Perché Pescara – CMB di calcio a 5 femminile è più interessante di Inter – Roma?

In effetti non lo è, se non fosse per quel interesse del tutto personale d’osservare Nathalia (Rozo) giocare probabilmente una delle sue migliori stagioni in Italia. Il calcio a 5 è così mutevole che bisogna approfittare d’ogni occasione offerta per assistere ad uno spettacolo, anche fosse d’uno solo. Le biancoazzurre uscite male dalla Final Eight di Coppa Italia, solitamente soffrono squadre come il CMB, attrezzate quanto basta, agonisticamente carica e tatticamente savie.

Debora (Vanin) è in qualche modo cresciuta? Sembra più grande, imponente ecco è il termine giusto. Sarà che non è più una bambina e il processo d’essere donna s’è avviato da un po’ ma resta così questa impressione nel vederla giocare. È Adriano, l’imperatore, prima dell’alcool, degli eccessi, della morte del padre e della depressione. Insomma è quel giocatore che non lo puoi contrastare, ma solo arginare.

M’ha sorpreso la vittoria del Pescara? Si.

Dopo il gol del pareggio del CMB di testa, di testa lo ribadisco, pensavo il Pescara regredisse al suo abituale atteggiamento dismesso, di chi subisce come inevitabili gli eventi avversi. Dopo il gol di Nathalia, che in questo momento segnerebbe anche appena scesa dal letto, la partita ha preso una piega…inattesa.

Se è possibile comprendere il giocatore, l’atleta che compete, è estremamente più complesso comprendere la donna dentro all’atleta. Ersilia (D’Incecco) segna un gol praticamente dalla linea del fondo campo, torcendo la caviglia ad un angolo tale che ci vorranno giorni prima che torni a posto. Un gol creato dal nulla, letteralmente di caparbietà pura…e qualche aiuto dalle indecisioni della avversarie.

Il Pescara perde una manciata di contrasti in tutta la partita, tanto che mi sono chiesto se questa fosse la stessa squadra presa a pallonate in semifinale di coppa italia, si scritto minuscolo. “Datemi una mano. Non le seguite con gli occhi”. Questa è una di quelle frasi che hai dentro, che non ti crescono addosso. Le trovi dentro al talento, che è fatto d’umiltà personale tanto quanto di consapevolezza.

Le compagne smettono di guardare e tornano a battersi. Finisce con 4 reti, tre di vantaggio, le reti anche di Pato (Dal’Maz) e una di quelle partite che si risolvono così con il tempo fatto scorrere alla fine semplicemente tenendo palla. Senza che il portiere di movimento delle avversarie creasse mai l’onda della rimonta.

Una bottiglietta rotola nella mia direzione, una specie di rito ormai. Rotola e quasi non me ne accorgo, un po’ come accade a certi fatti della vita. Sono andato per vederle saltare l’uomo, spaccare la porta con un tiro e generalmente dominare il tempo, il suo tempo. È successo tutto. Grazie Nathalia.

Nota a Margine.

Il calcio a 5 è quello sport nel quale quando cadi in campo di solito lasci una pozzanghera di sudore sul terreno di gioco, ben visibile. Arbitro della partita di ieri, che poi parlando nell’interfono ai confessato di essere lontano dall’azione del rigore quando l’hai fischiato, esattamente come poteva essere rigore se la pozzanghera di cui sopra era due metri fuori dall’area?  Così per curiosità, mia.

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