Le Frequenze e lo Spazio, buttato al vento

Arriva il Mondiale lituano, quello 2021 del Futsal. Non devo specificare certo al maschile, le donne hanno a stento un campionato europeo. Per vederlo, se sono in Italia, posso affidarmi a Sky Sport, c’è una partita per ora in programma. Ho trovato Lituania – Venezuela. Devo però ancora scoprire dove e quando. M’aiuterà la guida tv di Sky.

La nuova casa del futsal, che cambia più spesso abitazione di uno studente fuori sede. Sky Italia, che ha appena chiuso il suo più recente esercizio con una perdita di 690 milioni di euro, in netto peggioramento rispetto ai 18.8 del 2019. [Fonte Calcio e Finanza]. Se c’è una sofferenza tra calo di abbonati e raccolta pubblicitaria certo non va meglio per il canale tematico della Rai.

Rai Sport, guidata da Auro “Matteo” Bulbarelli, è il convitato di pietra alla tavola delle produzione sportive. Specializzata nelle repliche del Giro d’Italia del 1955 e del Tour de France del 1961, repliche di telecronache ciclistiche a caso svolte da Bulbarelli medesimo, insomma l’intero archivio di repliche, sempre rigorosamente random.

In un epoca di on demand estremo, l’unico valore vero restano gli eventi in diretta. Non si nega ormai una esposizione televisiva nemmeno alla più miseranda delle amichevoli. In una competizione estrema, fatta di ritagli, di frattaglie, di montaggi, l’unico valore aggiunto resta appunto quello di produzione.

Le federazioni ormai coprono i loro avvenimenti, basti pensare a quel che la FIT ha fatto con Supertennis, rilanciando l’intero settore. E li mandano gratis sui social. Non è la sola, è però quella al momento con l’unica storia di successo.
Dovrebbero continuare a farlo, anche le altre federazioni, intensificando e professionalizzando uno sport, il loro, che nessuno conosce così bene.

Nel futsal, siamo agli albori di questo nuovo trend, quando s’appresta già a tramontare. Si è approdati su sky in diretta, quando il nuovo frutto da cogliere è l’on demand. Perché altrimenti si finisce schiacciati dalle dirette di Padel, non la padella, quella ospedaliera anche se poi capita che il contenuto s’assomigli. Se all’orizzonte si inizia a stagliare uno “shift” un movimento di creatori di contenuti da Twitch a YouTube, nel futsal siamo ancora agli annunci. Di tutti i tipi, tanto sono gratis. Per ora, si producono, anzi meglio, si trasmettono gli incontri. Fine. E’ stato annunciato un magazine d’approfondimento sull’ala italica della piattaforma di Murdoch. Ci sarà quindi valore aggiunto, ci saranno contenuti originali. La qualità la scopriremo, presto.

Altrove la comunicazione del calcio a 5, vive prigioniera della sindrome da ciclostile. Regna sovrano il copia e incolla del comunicato stampa della società. In un turbinio di siti specializzati (nel copiare) i contenuti già prodotti. Non c’è nessun taglio personale, nessuna traccia di opinione o commento. In un donabbondismo che fa impallidire il cerchiobottismo democristiano. Leggete di un mondo perfettamente noioso, dove vincono tutti e non perde mai nessuno. Con così tanto talento a tutti i livelli da far impallidire Brasile e Argentina.

La realtà però è ben diversa. Quest’anno rischio di ritrovarmi, insieme ad altri a guardare il capitano di una squadra femminile che racconta di come vinceranno senz’altro questo incontro. Gli ospiti in studio che confermano. Ma già sappiamo com’è andata: ha perso, pur con onore. Nell’ambiente della comunicazione sportiva del futsal, c’è né di gente brava, eccome. Eppure si continua così a dispensare inceso che nemmeno Gaspare (magi, re, natale, tradizione cristiana)

Un movimento con poco talento, pochi agonisti di alto livello. Spesso prigioniero di patron che si battono per un posto al sole in spiaggia, che però è in penultima fila. Costi senza ricavi, promesse che al confronto Giuda era un uomo di parola.
E’ tutto così brutto. Si, ma non è diverso da quello che accade altrove. Non c’è una unicità particolare. Se non ci fosse però il brutto, non potremmo riconoscere il bello, quando lo vediamo.

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